«Gaudio supremo, paradiso, eden, empireo, vas spirituale, reggia ... abitanti 120, 12 case. Paese tranquillo, con macchie splendide fino al mare, popolate di daini, cignali, lepri, conigli fagiani beccacce, merli, fringuelli. Padule immenso. tramonti lussuriosi e straordinari. Aria maccherona d'estate, splendida primavera e autunno. Vento dominante, di estate il maestrale, d'inverno il libeccio. Oltre i 120 abitanti sopradetti, canali navigabili, capanne di falasco, ci sono diverse folaghe, fischioni, tuffetti e mestoloni...» (Giacomo Puccini)
Da quanto risulta dagli archivi, è provato che verso il 1700 non vi era popolazione a causa della zona paludosa e che solo diversi anni dopo si stabilì sul lago qualche famiglia di pescatori. I pochi abitanti ebbero assistenza dai Padri della Certosa di Lucca, che accolsero e registrarono le prime famiglie di coloni che venivano dalla piana di Lucca. I primi coltivatori dovettero affrontare il problema delle abitazioni, che superarono utilizzando come materiale da costruzione il falasco, che ancor oggi cresce rigoglioso sulle sponde del lago. Sorsero così le pittoresche capanne che accolsero generazioni di pionieri fino al dopoguerra della prima guerra mondiale.
Nei primi documenti e fino al 1850 non si legge mai "Torre del Lago", ma semplicemente "Alla Macchia". Il nome attuale è dovuto al fatto che esisteva sul lago una torre di guardia (Torre del Turco o Guinigi), che si trovava nel luogo dove oggi sorge la villa Puccini e che in seguito venne adibita a torre doganale.
Torre del Lago aveva 191 abitanti nel 1791, ma già nel 1856 la popolazione era di 904 persone. Nel 1905 il numero degli abitanti era salito a 2.700, che diventarono 4.000 circa nel 1930, per toccare la punta massima di 4.563 il 1º maggio 1950.
Dall'edizione 2016 il MIC (Ministero della Cultura) ha deciso di dare un forte segnale per la promozione di una delle Feste più affascinanti che la cultura possa offrire. La Festa della Musica. Una festa che, come avviene in altre parti d'Europa, coinvolga in maniera organica tutta l’Italia trasmettendo quel messaggio di cultura, partecipazione, integrazione, armonia e universalità che solo la musica riesce a dare. Un grande evento che porti la musica in ogni luogo. Ogni tipo di ...
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La vocazione musicale è propria di tutti i popoli e di tutte le culture. L’Italia, più di ogni altro Paese, ha espresso la capacità di rappresentarsi attraverso l’espressione spettacolare, come tradizione e come ribellione, come conservazione e come novità. Questo carattere profondamente ludico e drammatico la caratterizza e la vitalizza, rendendola unica e riconoscibile. Inoltre il suo aspetto sempre più multietnico, le permette di accogliere suggestioni transnazionali che rifiutano confini ...