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ventottesima edizione
Dall'edizione 2016 il MIC (Ministero della Cultura) ha deciso di dare un forte segnale per la promozione di una delle Feste più affascinanti che la cultura possa offrire. La Festa della Musica. Una festa che, come avviene in altre parti d'Europa, coinvolga in maniera organica tutta l’Italia trasmettendo quel messaggio di cultura, partecipazione, integrazione, armonia e universalità che solo la musica riesce a dare. Un grande evento che porti la musica in ogni luogo. Ogni tipo di musica. Ogni tipo di luogo. Parchi, musei, luoghi di culto, carceri, ambasciate, ospedali, centri di cultura, stazioni ferroviarie, metropolitane ma soprattutto strade e piazze del nostro meraviglioso Paese, saranno lo scenario della ‘nostra’ Festa. 

Un grande evento che coinvolga enti locali, accademie, conservatori, scuole di musica, università. Solisti, cori, orchestre, gruppi e bande musicali, in una parola tutti coloro che fanno musica sia dal punto di vista professionale che amatoriale. Italiani, stranieri e nuovi italiani. ‘In piazza è tutta un’altra musica!’ sia da soli che in gruppo. Dal Nord a Sud passando per le isole, coinvolgendo quei luoghi magici che rappresentano il fiore all’occhiello del sistema Paese, i beni culturali italiani che il MIC metterà a disposizione della musica.

Prima del Solstizio d’estate un anteprima d’eccezione. Abbiamo fortemente voluto che ad aprire questa nuova affascinante stagione siano i giovani. Con le loro passioni, con le loro capacità, con la loro creatività. Il sabato precedente al 21 giugno, da quest’anno e negli anni a venire l’appuntamento con loro sarà nella città Capitale della Cultura.

Per realizzare un progetto così ambizioso che vuole diventare appuntamento fisso e non episodico c'è bisogno del massimo coinvolgimento di tutti. Il 21 giugno ti aspettiamo con il tuo strumento. Perché ‘In Piazza è tutta un’altra musica!’


Per la Rappresentanza la Festa della Musica si è confermata un’occasione speciale per parlare di futuro, cultura e identità europea, ma anche dei tanti strumenti messi in campo dalla Commissione europea a sostegno del comparto culturale e creativo. Tra questi, il nuovo programma Europa creativa è il più grande investimento di tutti i tempi per il settore culturale e creativo: 2,4 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, un sostegno del 63% superiore rispetto alla programma zione 2014-2020, che rispecchia l’impegno dell’Unione europea per la ripresa del settore e la resilienza negli anni a venire.

A questo si aggiunge la nuova iniziativa della Commissione europea Music Moves Europe, la musica muove l’Europa, con azioni volte a promuovere la sostenibilità, la diversità e la competitività dell’ecosistema musicale europeo.

L’obiettivo è fare in modo che le industrie culturali e creative possano non solo ripartire ma diventare “a prova di futuro”, ossia più forti e resilienti.

La Commissione europea resta al fianco delle industrie culturali e creative, e del comparto musicale in particolare. La musica è cultura e la cultura è parte dell’identità comune europea e contribuisce alla ricchezza della vita quotidiana di noi cittadini dell’Unione.

In varietate concordia.

Rappresentanza in Italia della Commissione europea


La vocazione musicale è propria di tutti i popoli e di tutte le culture. L’Italia, più di ogni altro Paese, ha espresso la capacità di rappresentarsi attraverso l’espressione spettacolare, come tradizione e come ribellione, come conservazione e come novità. Questo carattere profondamente ludico e drammatico la caratterizza e la vitalizza, rendendola unica e riconoscibile. Inoltre il suo aspetto sempre più multietnico, le permette di accogliere suggestioni transnazionali che rifiutano confini geografici e politici.

Per tutto questo l’Italia è il luogo ideale per raccogliere e trasformare l’invito alla Festa della Musica. Chiunque può esibirsi nelle strade e nelle piazze della città, suonando, cantando, da solo o in gruppo, organizzandosi o così come viene. Lo spirito vero della Festa è proprio questo apparire pubblicamente, spontaneamente, di tutti quelli che suonano per il proprio piacere o di chi coltiva idee anche più ambiziose, sfruttando l’occasione per farsi notare. Tutte le Associazioni, tutte le scuole, tutti i locali, le discoteche, le librerie che usano la musica abitualmente o occasionalmente sono invitate ad occupare uno spazio della città per fare e far fare musica. La Festa si concluderà con i concerti organizzati che saranno solo il momento delle aggregazioni ultime, rimanendo invece le performance spontanee il vero cuore dell’evento.

In questi anni l’Associazione italiana per la Promozione della Festa della Musica ha del resto sperimentato direttamente, nella pratica, che la musica può essere, è elemento connettivo, aggregante, polo attrattivo. Un insieme di eventi, pensati e realizzati come tali, forma effettivamente una catena che disegna un tessuto di percorsi e di stazioni che può trasformare, ridisegnare un ambiente, una città, un Paese. La scelta di siti di stili se da una parte concentra selezioni omogenee, dall’altra può fare incontrare, incrociare, sovrapporre utenze diverse, creare miscele sperimentali. Scenari inimmaginabili senza l’intervento di un catalizzatore così potente come la musica.

Questa struttura invisibile, come la città dei nastri di Calvino, diventa un intero Paese il cui tessuto connettivo è solo la musica e gli eventi a lei collegati.

Marco Staccioli
Presidente AIPFM


Dall'edizione 2016 il MIC (Ministero della Cultura) ha deciso di dare un forte segnale per la promozione di una delle Feste più affascinanti che la cultura possa offrire. La Festa della Musica. Una festa che, come avviene in altre parti d'Europa, coinvolga in maniera organica tutta l’Italia trasmettendo quel messaggio di cultura, partecipazione, integrazione, armonia e universalità che solo la musica riesce a dare. Un grande evento che porti la musica in ogni luogo. Ogni tipo di ...
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La vocazione musicale è propria di tutti i popoli e di tutte le culture. L’Italia, più di ogni altro Paese, ha espresso la capacità di rappresentarsi attraverso l’espressione spettacolare, come tradizione e come ribellione, come conservazione e come novità. Questo carattere profondamente ludico e drammatico la caratterizza e la vitalizza, rendendola unica e riconoscibile. Inoltre il suo aspetto sempre più multietnico, le permette di accogliere suggestioni transnazionali che rifiutano confini ...

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