Il Teatro è attualmente chiuso per lavori di ottimizzazione a cura del Comune di Monte Castello di...
Il Teatro è attualmente chiuso per lavori di ottimizzazione a cura del Comune di Monte Castello di...
Il Teatro è attualmente chiuso per lavori di ottimizzazione a cura del Comune di Monte Castello di Vibio
Le date indicate nella scheda di Festa della Musica sono simboliche
"Lo costruirono piccolo a misura loro e del loro paese ma la civiltà non si misura a metri quadri e cubatura"
Edoardo Brenci Pallotta, presidente della Società del Teatro della Concordia
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito a Odoardo Brenci Pallotta, alias Edoardo Brenci, l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”. Questo riconoscimento è motivato dall’essersi dedicato per oltre venticinque anni alla cura e gestione del Teatro della Concordia, bene del patrimonio storico e culturale italiano. Un impegno civico che porta avanti con dedizione e sferrata passione per la tutela e gestione del Teatro di Monte Castello di Vibio, suo paese natale.
La Società del Teatro della Concordia, di cui è presidente dal 1997, viene onorata ancora una volta dalla presidenza della Repubblica, come già avvenne nel 2002 quando l’allora Carlo Azeglio Ciampi inviò una targa e un encomio congratulandosi perché il Teatro della Concordia “testimonia la cura e l’impegno a custodire l’identità italiana e rinnovare questa istituzione come luogo di incontro valorizza la memoria del passato e rilancia la cultura come ragione ulteriore di un sereno e comune vivere civile”.
Società del Teatro della Concordia
Una storia di passione e di volontariato
Una Associazione di Promozione Sociale nata dalla passione di un gruppo di volontari per le proprie radici e dalla voglia di valorizzare e promuovere il Teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio, il più piccolo del mondo!
Monte Castello di Vibio
LA SUA STORIA
Nel cuore del paese a forma di cuore quale è la configurazione di Monte Castello di Vibio (in Umbria - provincia di Perugia) sulla sommità del suo colle, a 422 metri di altitudine si trova un inestimabile struttura: un gioiello unico "il teatro più piccolo del mondo". Novantanove posti per sognare! Suddivisi tra i palchi e la platea.
Il Teatro della Concordia è stato progettato in pieno clima post rivoluzione francese del 1789 e poi intitolato proprio a quella "concordia tra i popoli" che si andava ricreando in Europa agli inizi dell'ottocento, quando nove famiglie illustri del borgo si diedero da fare per costruire a Monte Castello un luogo di divertimenti e riunioni, un caffè salotto. La sua inaugurazione è datata 1808, in un periodo di massimo splendore culturale, quasi a volersi riscattare da parte dei Montecastellesi di secoli di vicissitudini e di dominazioni subite.
Era “il bel salotto della bella Monte Castello”, lo costruirono piccolo a loro misura e a misura del suo paese”, ma – scrissero - la civiltà non si misura a cubatura né a metri quadri”. Fatto a “loro misura” (delle nove famiglie) perché ordinarono al mastro falegname costruttore che i due ordini dei palchetti fossero distribuiti su nove colonne, ma nessuno era proprietario di un palco specifico, bensì in nome della Concordia stabilirono che ogni mese scalavano nel palco a fianco in modo che tutti potevano godere della visione dai palchi centrali. La struttura dei palchetti è completamente in legno e questo gli conferisce un’ottima sonorità acustica, tanto che oggi viene utilizzato come sala di registrazione.
Nel 1827 i caratanti, cioè i proprietari del teatro, fondano la società di gestione denominata "Accademia dei soci del Teatro della Concordia". Nel 1861 il pittore perugino Cesare Agretti, che amava venire a villeggiare in questo luogo, fece i primi dipinti sui frontali dei palchetti, raffigurando in quello centrale al primo ordine le mani che si stringono in segno di “concordia”, e realizzò e donò al Teatro il fondale sul palcoscenico che raffigura il panorama di Monte Castello di Vibio di quel periodo. Cesare lasciò l’Umbria per andare a vivere a La Spezia, in Liguria, rimase comunque a stretto contatto con i proprietari del Teatro della Concordia e quando nel 1892, venne a sapere che sarebbe avvenuto il primo restauro del Teatro, mandò suo figlio Luigi di appena quattordici anni ad affrescare il soffitto, le due semilunette a fianco del palcoscenico, i frontali dei palchetti sul proscenio e la sala del foyer al secondo ordine. Luigi Agretti, questo "giovine venuto dal mar Tirreno", come recita una poesia a lui dedicata per l’opera degli affreschi, ha lasciato impresso nei colori vivaci dei suoi dipinti le sensazioni della sua precoce vitalità. Egli indicò Monte Castello di Vibio come un oasi di tranquillità: infatti sulla scalinata del foyer, dipinge uno scorcio delle mura medievali e scrive: "Salve ameno colle, nostra patria".
Plafone affrescato del Teatro della Concordia - affrescato da Luigi Agretti di appena 14 anni nel 1891
Negli anni 1930-40 si riscontra una certa attività della filodrammatica locale, il complesso bandistico e la corale di Monte Castello di Vibio con appassionata partecipazione delle “genti del paese e della campagna”. Nel 1945 il Teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio tiene a battesimo i primi passi di un'altra grande celebrità: si trovava qui a villeggiare l'allora giovanissima Gina Lollobrigida che recitò la parte di Corinna in "Santarellina" di Eduardo Scarpetta.
Nel 1951 il teatro chiude per inagibilità. Solo nel 1981 il comune di Monte Castello di Vibio ha dato il via all'esproprio, provvedendo così all'intervento per il restauro con un finanziamento della CEE. Nel 1993, dopo sette anni di lavori (con la direzione degli architetti Paolo Leonelli e Mario Struzzi), è stata portata a termine l'opera di restauro che ha permesso di mantenere la stessa struttura lignea originale che sorregge i palchetti. Infatti alle prove di carico questa si è dimostrata pienamente rispondente ai requisiti di sicurezza. E così con il massimo rispetto agli affreschi originali si è potuto riavere un patrimonio di notevole valore architettonico, e nella sua miniatura è la testimonianza del teatro settecentesco sul modello bibienesco.
Il Teatro più piccolo del mondo ?
Qui a Monte Castello l'iniziativa della costruzione di un teatro in un centro di così ridotte dimensioni fu coraggiosamente presa e felicemente attuata da nove "possidenti" i quali ... "lo fecero piccolo, a misura del paese loro, ma la civiltà non si misura a cubatura ne a metri".... (da una lettera dell' ‘800).
E' inconfutabile che, quanto al numero complessivo dei posti, esistano anche altri teatri con meno di 100 posti come, ad esempio, i cosiddetti "teatri di corte" presenti in molte parti d'Europa. Il Teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio è definito con lo slogan "il più piccolo del mondo" in quanto è la fedele e riuscita riproduzione in miniatura dei grandi teatri italiani ed europei. Di essi ne ricalca alla perfezione la forma con pianta a campana o "all'italiana" (definita anche goldoniana), la realizzazione interamente in legno, il tipico boccascena, le decorazioni ad affresco che interessano l'intera superficie scoperta compreso il plafone (fatto con la tecnica del “camorcanna”), la presenza del foyer affrescato, del caffè del teatro, dei camerini, della graticciata, della sala per le riunioni, dell'elegante scalone d'ingresso esterno, l'atrio e la biglietteria, la scala di accesso principale ai due ordini di palchi ed una scala secondaria. Se si aggiunge a tutto ciò le modeste dimensioni in cui è stato ricavato, la perfezione dell'acustica, la pregevolezza artistica ed architettonica, la dovizia di particolari con cui è stato costruito nel 1808, insieme alla disposizione armonica dei vari elementi e locali che lo compongono, lo slogan che gli è stato attribuito da sempre appare effettivamente il più calzante ed appropriato. Si tratta di una struttura di inestimabile valore, completa in ogni suo elemento, un esempio di gusto e proporzioni, un luogo dove si respira un senso di leggerezza e gradevolezza. Una vera e propria opera d'arte, unica, nel suo genere, nel panorama teatrale italiano ed europeo e perciò non paragonabile neppure con altri. Un'opera d'arte, che da settembre 2002 è annoverato tra le emissioni filateliche con un
francobollo che lo fregia di appartenere al "patrimonio artistico e culturale Italiano".
Si riferiscono alcuni dati riportati nella Relazione tecnica redatta dai progettisti e direttori del recente restauro terminato nel 1993, gli architetti Mario Struzzi e Paolo Leonelli:
Il teatro della Concordia è eccezionale perché è certamente fra i più piccoli del mondo, ma anche perché può considerarsi unico nella sua tipologia, essendo una intelligente via di mezzo fra gli allestimenti teatrali cinquecenteschi in ambienti preesistenti ed il tipico teatro all’italiana. E’ costituito dal codificato equilibrio fra i tre ambienti che lo connotano: atrio, sala, spazio scenico.
Altri particolari poi concorrono a farne un piccolo gioiello ed una eccezione non tipologicamente classificabile come può facilmente farsi per i restanti teatri umbri:
- le dimensioni dei tre principali spazi con superficie utile pari a: atrio mq. 29, sala mq 68, scena mq 50;
- la struttura dei palchi interamente lignea, la cui cassa armonica rende alla sala la musicalità acustica;
- la spazialità della platea che esalta la perimetrazione a ferro di cavallo;
- la poligonale ansata dei palchetti;
- la mancanza del loggione.
Comune di Monte Castello di Vibio